Lezioni di divismo social. Critica alla favolosità on-line


IL WEB E NOI

Internet è una preziosa opportunità per le persone LGBTQI (Lesbiche, Gay, Bisex, Trans, Queer, Intersex).
Rappresenta infatti una possibile soluzione per alcune delle sfide che ci riguardano: il fatto che siamo pochi, dispersi, che la cultura dominante spesso o non dice nulla oppure parla male di noi, che nella maggioranza dei casi nasciamo soli e che, ad un certo punto della nostra vita, ci troviamo a dover decidere se cercare altrove i nostri simili.

Non sorprende quindi che, fin dall’inizio, le persone LGBTQI hanno intensamente frequentato il virtuale.
Sempre più, i passaggi e i riti a fondamento della nostra identità avvengono all’interno di tale mondo: la scoperta e lo sviluppo di sé, l’empowerment, la socializzazione e l’appartenenza alla comunità, la ricerca delle relazioni affettive e sessuali, l’attivismo.

Non si tratta di un processo neutrale.
Al contrario, il contenitore influisce sul contenuti; ha un certo impatto e dà loro un’impronta.
Tutto cambia ed evolve, certamente; talvolta, degenera.
L’aver affidato al web componenti così preziose di noi stessi ha, in alcuni casi, creato dei corto-circuiti.


IL VALORE DI SE’ SUI SOCIAL

Questo post tratta di alcuni effetti perversi della costruzione e della tutela della nostra auto-stima sui social – tra protagonismo, c.d. ‘favolosità’, amor proprio, egocentrismo, bisogno di piacere, ricerca di attenzione, forse persino desiderio di rivalsa.

Non giudica, ma sottolinea alcuni rischi.

Prende a prestito l’immagine della “Primadonna” (la “Diva”) e la applica a Facebook.
Descrive infatti a Facebook-Diva (d’ora in poi: “F.B.D”).

Nasce da varie osservazioni empiriche, che mette insieme ed estremizza.
Con un linguaggio intenzionalmente ironico.
Perché uno scherzo è o mezza-verità oppure una-verità-e-mezza.

Con un’attenzione particolare nei confronti delle persone LGBTQI.
Ma con contenuti potenzialmente universali.

N.B.
La Diva non ha genere.
Li ha tutti.
Nel gergo attuale funziona meglio al femminile (misoginia?) e questo post si accoda a tale tendenza.


24 LEZIONI PER DIVENTARE UN’IMPECCABILE F.B.D. (‘FACEBOOK-DIVA’)

1) La F.B.D. ha sempre ragione, e per sempre.
Se qualcuno si permette di criticare una delle sue opinioni, la F.B.D. chiama a raccolta i suoi accoliti per sbertucciarlo pubblicamente.

2) La F.B.D. pubblica soltanto sul proprio profilo.
Non commenta i post degli altri.

3) La F.B.D. si fa dei selfie da ‘gran gnocca’, ma non rinuncia tuttavia a dedicarsi al principale ruolo che si è data: essere riferimento intellettuale per tutta la comunità LGBTQI.

4) La F.B.D. ha un’opinione su tutto.
E la esprime sempre.
Non conosce il silenzio e il dubbio non è il suo mestiere.

5) Dai suoi accoliti, la F.B.D. richiede l’esclusività.
Non avrai altra F.B.D. al di fuori di me“.

6) Chiunque entri nel profilo della F.B.D. con qualche idea propria, deve poi uscirne con quella della FacebookDiva.

7) Quando la F.B.D. sta per fare un passaggio nel mondo reale, ne preannuncia l’evento tramite apposito post.
Affinché i suoi accoliti possano accorrervi e sperare in un incontro.

8) La F.B.D. rarefà i suoi passaggi pubblici nel mondo reale.
Perché sa che, laggiù, appare spesso più pingue, dinoccolata, bigia e/o normale rispetto alla sua aurea, quassù.

9) La F.B.D., sostenuta dai suoi accoliti e forte dei suoi ‘gnocca-selfie’, etichetta ciò che gli altri fanno per dare ragione a se stessa.
Perché lei, di sè, dice di essere la guida.

10) Quando la F.B.D. pubblica una selfie di gruppo, lei è al centro della foto.
A differenza dei suoi accoliti, la F.B.D. non appare mai con un occhio mezzo-chiuso, o che guarda altrove.
Né in ombra.
Né con un filo di bava ai lati della bocca.
Né con un pezzetto di spinacio sul canino.
Né con una macchia di sugo sulla maglietta.

11) Quando la F.B.D. pubblica un post, puoi dire solo di sì.
Sono consentiti e incoraggiati commenti entusiasti, encomi, panegirici, tributi, lodi, espressioni ammirate.
Sei invece hai una critica, “Valla a dire a casa tua!“.

12) La F.B.D. vanta diverse amiche e colleghe VIP.
Ah che bella serata abbiamo trascorso ieri!“.
Oh di che interessante iniziativa siamo state le madrine!“.
Eh quanto siamo state amate dal pubblico!“.
Nessuna è però taggata nei suoi post.
E nessuna interviene sul profilo altrui.

13) Quando la F.B.D. appare ad un incontro nel mondo reale, se è compiaciuta della propria mise e delle luci di scena, impiega poi tutta la settimana successiva a pubblicare tutti i selfie fatti durante l’evento.

14) Ogni tanto la F.B.D. dichiara pubblicamente che ha appena eliminato un suo contatto – bruttissimo, stupidissimo, inutilissimo.
Affinché tu, che leggi il suo post, ti possa sentire un privilegiato – Fai ancora parte degli accoliti.
Per ora.
E rimanendo il fatto che devi costantemente impegnarti per rimanere nella lista.

15) Ogni tanto, la F.B.D. preannuncia un temporaneo addio alle scene: “Stacco da Facebook, vado in vacanza, non avrò il wifi, voglio stare un po’ sola, devo disintossicarmi“.
Poi trascorre la settimana seguente a postare frasi filosofiche e a rispondere ai commenti degli accoliti affranti.

16) Talvolta la F.B.D. ha un momento di debolezza: “Sono abbastanza amata?”.
Alla ricerca di una conferma, pubblica un selfie ammiccante, meglio se con delle mezza-nudità.
Se Mark gliela blocca, la F.B.D. si nomina testimonial di una campagna contro la censura ed i rischi dei social media, a favore della democrazia.

17) La F.B.D. agisce con una semplice regola aurea ben chiara in testa: Il numero dei suoi follower deve essere almeno cinque volte superiore a quello dei suoi following.

18) Nulla può essere perso della vita social della F.B.D..
Se Facebook le cancella – ingiustamente! – una selfie un po’ scosciata, gli accoliti più devoti sanno che la foto è già stata messa in sicurezza in almeno due altre piattaforme web.
Mark le ‘spiccia casa’.

19) “Fate schifo, non capite niente! Non vi obbliga nessuno a rimanere!” sbotta la F.B.D. quando realizza che alcuni dei suoi accoliti la seguono meno di un tempo, o hanno messo un Like di troppo a una rivale.
E’ un drammatico appello alle armi.
Mette in conto che un paio li può perdere, ma i rimanenti li stringe ancor più a sé.

20) L’ultima frontiera della F.B.D. è il patrocinio, in occasione del proprio compleanno, di raccolte di fondi a scopo benefico.
Grande cuore.
Ma il gioco si fa duro, il terreno difficile, le certezze vacillano.
Agli accoliti è richiesto non solo un Like, ma di mettere mano al portafoglio.
E’ l’ultima battaglia, e sotto gli occhi di tutti: Quanti euro pensa di valere la FacebookDiva?
Raccoglierà tutti i soldi promessi?
Solo le più amate ce la fanno – senza dover versare loro stesse, all’ultimo minuto, la quota mancante per raggiungere l’agognato 100%.

21) La F.B.D. linka tutti gli articoli che parlano (bene) di lei.
Meglio se provvisti di foto (selezionata).
Li introduce in terza persona, quasi fosse un’altra diva quella di cui si parla (la finta modesta).

22) La F.B.D. ha il potere di rendere selfiezzabile e imperdibile ogni sua azione quotidiana (tagliare una rapa, salire un gradino, comprare due rotoli di carta igienica in offerta).
Perché ogni evento della sua vita è una preziosa opportunità di ammaestramento (politico, filosofico, estetico) e di chiamata a raccolta (“You are the best!“, “Ah ah sei geniale!“, “E’ vero, non ci avevo mai pensato!“).

23) La F.B.D. vanta ripetuti furti delle sue foto nei siti di profili.
Se ne lamenta pubblicamente, ma in fondo ne gode.
Perché non sei nessuno se non è capitato anche a te – almeno 2 volte nel 2020, 6 nel 2021, 10 nel 2022, già 25 nel 2023 (sì, la competizione si fa sempre più dura).

24) Ogni tanto la F.B.D. pubblica robe pallosissime.
Illeggibili.
Che però sai che devi studiare con attenzione.
Perché sono “lunghe, noiose ma necessarie“.
E soprattutto perché, nascoste tra le righe, contengono precise indicazioni su cosa dire e cosa fare in futuro.
E tu non vuoi fallire il test sull’accolito più devoto.


(Nella foto in alto: Maria Callas – indiscutibilmente Diva)

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