I dieci comandamenti del trans-femminismo

IL MONOLITE

Oggi, il trans-femminismo è il paradigma dominante del pensiero LGBTQI (Lesbiche, Gay, Bisex, Trans, Queer, Intersex).
Nei principali canali di comunicazione della nostra comunità, viene messo in scena e riprodotto di continuo – sempre uguale a se stesso.

Il trans-femminismo sembra l’unico modo possibile per riflettere e parlare di tematiche LGBTQI.
Ma non è vero.
Varie sono, invece, le alternative per discutere di noi e della nostra comunità.
I pensieri di minoranza non trovano però spazio – sono tacitati, delegittimati o spinti fuori dai confini.
E’ egemone una sola rappresentazione.

Dopo essere diventato pressoché monopolista, il trans-femminismo ha perso molta capacità creativa e generativa.
Ha ridotto notevolmente la disponibilità a criticare se stessə, a confrontarsi, a cambiare.

Al contrario, io credo nel valore della pluralità delle idee e della competizione tra punti di vista.


DIECI COMANDAMENTI + UNO

A fondamento del trans-femminismo stanno alcuni assunti e obblighi dati per scontati, intoccabili, scolpiti sulla roccia.
Alcuni sono condivisi con altri sistemi di pensiero; altri sono specifici.

1° comandamento
Il maschilismo è sempre tossico.
Il femminilismo (semmai esistesse) mai.

2° comandamento
Le identità sessuali sono gabbie imposte dal sistema.
Hai diritto a costruirti la tua identità sessuale come preferisci.
Puoi mutarla ogni volta che lo desideri.
Puoi non averne alcuna e puoi averne molteplici allo stesso tempo.

3° comandamento
Esiste un’unica discriminazione di genere: quella contro le donne.
Quella contro gli uomini (semmai esistesse) è, in fin dei conti, giusta.
(Lo stesso vale per le molestie, la violenza di genere e quella tra intimi.)

4° comandamento
Il capitalismo è incompatibile con il trans-femminismo.
Il trans-femminismo è rivoluzione, è sovversione.
(Marx era trans-femminista.)

5° comandamento
Se parli di un problema che colpisce soprattutto gli uomini, chiedi preventivamente scusa, ricorda subito l’oppressione del patriarcato, prendi tempo, chiediti se devi proprio farlo, non dargli troppa importanza e comunque alludi al fatto che un po’, in fin dei conti, se lo meritano.

6° comandamento
In merito alle donne, sottolinea sempre l’importanza del loro protagonismo, il coraggio, l’empowerment, il nuovo e il favoloso che incarnano.
In merito agli uomini, punta invece al vecchio, alla crisi, al pentimento, alla de-costruzione e all’accettazione della propria interiorità femminile.
(Il femminile è positivo; il maschile negativo.)

7° comandamento
L’eroica motrice del cambiamento è la persona trans, intersessuale, fluida, non-binaria, queer, sex worker.
(Del comunismo era l’operaio.)

8° comandamento
Il femminismo è trans-femminista.
Se non è trans-femminista, allora non è femminismo.

9° comandamento
Se scrivi di trans-femminismo e usi un linguaggio comprensibile a tutti, allora non stai scrivendo di trans-femminismo.

10° comandamento
Della comunità LGBTQI, interessati soltanto delle persone LBTQI.

11° comandamento
Tutto è un costrutto sociale.
Tutto è relativo.
Tutto va verificato.
Nulla va trattato come perenne e assoluto.
Tranne il trans-femminismo.


ADDENDUM
(sezione in corso, aggiornata all’11 dicembre 2022)

Una lettrice mi ha proposto una postilla all’11° comandamento.

Tutto è complesso.
Mille sono le dimensioni che interagiscono tra loro.
Tutto, quindi, va disarticolato.
Tranne il patriarcato.
Che è l’unica causa di tutto.

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